I dati riportati dalla Commissione Europea, nel contesto dei progetti per uno sviluppo comunitario ecosostenibile, rivelano che quasi un quarto delle emissioni di gas serra in Europa è dovuto al settore dei trasporti. Gran parte è da attribuirsi alla classe degli automezzi, di cui i veicoli pesanti costituiscono pressappoco la metà. Le imprese che operano nel comparto del trasporto su strada hanno quindi la responsabilità dell’8% circa delle emissioni di CO2 totali e quindi anche significative opportunità per impattare positivamente l’evoluzione futura di queste statistiche.
La conversione in intermodale di parte dei viaggi oggi effettuati interamente su strada rappresenta sicuramente il modo migliore per incrementare la sostenibilità dei trasporti, ma è evidente che non tutte le destinazioni possono essere raggiunte via rotaia. In particolare per la gestione di consegne a breve raggio e per le tratte ultimo miglio resterà indispensabile l’impiego di automezzi, perciò è altrettanto imperativo intervenire rinnovando progressivamente le flotte, con veicoli che abbiano minore impatto negativo possibile sull’ambiente.
Investire sull’innovazione tecnologica, sostituendo i motori più inquinanti, è una strategia che già ha dato i suoi frutti. A partire dal 2006, anche in conseguenza dell’introduzione delle classi ambientali certificate per i motori e dell’aggiornamento degli obblighi normativi, la curva delle emissioni dovute ai trasporti ha subìto un’inversione e stiamo ora osservando un graduale e costante miglioramento. Nell’attesa che le più recenti e promettenti tecnologie a emissioni zero, come i motori elettrici e ad idrogeno, si rendano effettivamente disponibili per i veicoli pesanti, l’alternativa al diesel più concretamente percorribile è l’utilizzo del gas naturale.
Gas Naturale Compresso o Liquefatto, un passo avanti rispetto al diesel
Da diversi decenni il gas naturale, comunemente detto metano, viene utilizzato come alternativa meno inquinante e meno costosa del diesel per alimentare sia auto che mezzi a cilindrata maggiore. Il rapporto tra energia sviluppata e quantità di CO2 emessa è il più elevato fra tutti i combustibili fossili, per cui l’impatto ambientale risulta ridotto (-15% emissioni CO2). Le emissioni di particolato inoltre sono pressoché abbattute (-90%) e si registra una diminuzione significativa anche nelle emissioni di NOx (-55%). Non ultimo, il motore risulta molto più silenzioso rispetto ad un analogo a diesel.
Il gas naturale è prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico, che si trova allo stato fossile come il petrolio e il carbone, ma può derivare anche da altri processi, quali ad esempio la digestione animale o l’attività vulcanica. Il principale componente è il metano (CH4), misto ad altri idrocarburi gassosi. Per poter essere immagazzinato ed utilizzato come carburante, il gas può essere compresso, rimanendo allo stato gassoso, o raffreddato a temperatura -160°, così da renderlo liquido. I motori alimentati da quest’ultimo (LNG) risultano avere maggiore autonomia, poiché il combustibile risulta molto concentrato, e quindi sono più adatti a percorrere lunghe tratte.
Il BioLNG, combustibile da fonti rinnovabili per un futuro a zero emissioni
Ulteriore passo verso la sostenibilità del settore trasporti è l’abbandono dei combustibili fossili, in quanto prodotti da fonti non rinnovabili e non del tutto compatibili con i target comunitari di emissioni zero. I motori LNG attualmente in circolazione sono già pronti per una sostituzione, in quanto il biogas è perfettamente intercambiabile con il gas prodotto da fonte fossile e lo stesso vale per granparte dell’infrastruttura esistente. La produzione del BioLNG è un processo circolare virtuoso, che prevede la fermentazione di biomasse come rifiuti domestici, agroindustriali, agricoli o zootecnici. Il flusso ha la potenzialità di essere ecologico al 100%, in quanto può essere alimentato da energia autoprodotta e non genera sostanze nocive di scarto, andando anzi a purificare la materia primaria della lavorazione che altrimenti sarebbe stata inquinante.
FERCAM e LNG: una storia di innovazione lunga 10 anni, ed è solo l’inizio…
FERCAM ha iniziato ad investire sulle trazioni alternative ancora prima che venisse introdotta la classificazione europea dei veicoli. I primi veicoli a metano sono stati introdotti nel 2012 in Spagna, in quanto era già presente nel Paese un’adeguata rete per il rifornimento, e nel 2014 è entrato a far parte della flotta spagnola il primo camion full-LNG. Pochi anni dopo, nel 2018, anche in Italia sono stati introdotti mezzi a gas naturale, dedicati alla tratta tra Verona e Monaco, in sostegno del progetto per il corridoio ad emissioni ridotte del Brennero. È in questa occasione che è stato inaugurato un nuovo design dedicato ai truck eco-friendly (oggi proprietà registrata), con dettagli in verde. Il 2020 infine, ha segnato una svolta importante, con la partecipazione societaria di FERCAM a Biogas Wipptal, il cui impianto produrrà BioLNG e sarà corredato di distributore per il rifornimento, nei pressi di Vipiteno.
Naturalmente il processo innovativo non si ferma qui: altre tecnologie eco-compatibili sono già al vaglio e serviranno investimenti e periodi di sperimentazione, per individuare le migliori soluzioni e proseguire lungo la strada del miglioramento. Commenta Hannes Baumgartner, Amministratore Delegato: «le risorse per questi investimenti possono e devono essere trovate, poiché è imprescindibile oggi prendersi maggiore cura dell’ambiente, per garantire un futuro alle prossime generazioni. Ci sono tutta una serie di nuove tecnologie che supporteranno uno sviluppo sostenibile del nostro comparto e siamo responsabili di fare le scelte giuste oggi, affinché domani ciò possa realizzarsi».