La via della seta: una opportunità o una minaccia per le imprese italiane?
La via della seta: una opportunità o una minaccia per le imprese italiane?
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27 settembre 2019 - by: Paolo Sartor

La via della seta: una opportunità o una minaccia per le imprese italiane?

La Belt and Road Initiative rappresenta la più grande piattaforma per la cooperazione internazionale che coinvolge 65 paesi con un piano di investimenti da 140 miliardi di dollari. Quali sono le opportunità e le minacce per il nostro Paese?

Il progetto Via della Seta rappresenta un enorme progetto infrastrutturale - presentato nel 2013 dal Presidente cinese Xi Jinping - una sfida di sviluppo commerciale nella connessione tra Cina ed Europa che coinvolge 3 continenti (Africa, Cina ed Europa), pari al 62% della popolazione mondiale e il 30% del Prodotto Interno lordo globale.
 
Partiamo da una riflessione generale: per la Cina la dimensione geopolitica dell’intervento “Belt and Road Initiative”  è di gran lunga superiore alla dimensione commerciale. Lo scorso mese di maggio lo stesso Presidente Xi Jinping, in concomitanza con il secondo Forum BRI di Pechino, ha presentato la fase 2.0 del Progetto che è "open, clean, green e suistainable".

Questo progetto presenta caratteristiche e vantaggi  competitivi per il nostro Paese, che beneficerebbe dei nuovi collegamenti ferroviari tra Cina ed Europa. I treni merci infatti possono riempire l'ampia lacuna in termini di tempo e costi fra il trasporto marittimo e quello aereo e offrono ai clienti un'alternativa favorevole a queste due modalità di trasporto.
 

Ma quali sono i volumi di traffico in gioco e le differenze in termini di tempi e costi?


Le stime dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) rilevano che nel 2050 le ferrovie tra Europa ed Asia intercetteranno non più di un milione di container all’anno, numeri decisamente piccoli (in pratica tra il 2,5% ed il 5%) rispetto ai volumi di merci che continuerà ad utilizzare la via del mare.

Da una valutazione comparativa dei costi e del transit time tra le diverse soluzioni di trasporto nel collegamento con la Cina possiamo affermare:
  • la soluzione aerea, compreso lo sdoganamento delle merci, in media richiede da 3 a 6 giorni per completare il viaggio, ma costa circa cinque volte di più della ferrovia e immette carbonio nell'atmosfera in misura 25 volte maggiore la soluzione via mare 
  • la soluzione marittima è sicuramente quella più economica anche se necessita in media di 38 – 40 giorni per raggiungere le principali città del Nord Italia.
 

I vantaggi competitivi del treno


In estrema sintesi i vantaggi competitivi offerti dai servizi ferroviari merci nel collegamento tra Cina ed Europa sono nell’ordine:
  • dimezzamento dei tempi di transito rispetto alla soluzione via mare
  • forte risparmio sul costo del trasporto rispetto alla soluzione aerea
  • opportunità di usufruire della ottimizzazione dei processi industriali legati alla supply chain, con minor immobilizzo temporale delle merci a magazzino e benefici economici derivanti dal minor immobilizzo del capitale circolante e di conseguenza impatto sui costi di interesse.

Le ragioni per le quali il nostro Paese è interessato al progetto sono di natura economica e in particolare volti a riequilibrare una bilancia commerciale oggi fortemente sbilanciata in favore della Cina. I dati parlano chiaro: il nostro export verso la Cina vale 13,169 miliardi di Euro, mentre l’import è superiore a 30 miliardi di Euro (dati 2018). L’andamento della bilancia commerciale Italia - Cina conferma questo trend: nel 2018 l’export italiano è calato del 2,4%, mentre l’import cinese è salito dell’8,2%.

Scopri il servizio Euro-Asian Landbridge di FERCAM per i trasporti ferroviari sulla Via della Seta.
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