70 anni di FERCAM: La storia
70 anni di FERCAM: La storia
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12.07.2019

70 anni di FERCAM: La storia

L’esordio (1949-1963)

Sono passati 70 anni da quando, il 12 luglio 1949, venne fondata FERCAM. Oggi, con 93 filiali e oltre 2000 dipendenti, FERCAM continua a impegnarsi per rimanere innovativa e stare al passo con i tempi, ma sempre mantenendo un occhio di riguardo verso la tradizione. La qualità del servizio, il contatto con il cliente e la crescita dei nostri collaboratori sono i capisaldi della nostra azienda, il tutto nel costante rispetto dell’ambiente.

Ma 70 anni fa, come è nata la FERCAM? Ve lo raccontiamo in una serie di puntate che ripercorrono tutta la storia, dagli esordi fino agli anni più recenti.


L’esordio (1949-1963)


Collegare la strada alla rotaia: l'intuizione vincente


Era il 12 luglio del 1949 quando tre uomini, Bruno Perina, Luigi Spagnolli e Ottorino Fanini, firmarono a Bolzano l'atto costitutivo della nuova impresa FERCAM. All'indomani della guerra, gli scambi economici e anche il settore dei trasporti avevano ripreso. A Perina, Spagnolli e Fanini non era certo sfuggito che la ricostruzione della rete stra­dale italiana stava favorendo la motorizza­zione, e che i trasporti su strada, oltre a quelli su ferrovia, stavano diventando sempre più importanti.

Da questa consapevolezza scaturì l'intuizione dei tre im­prenditori, che insieme volevano colmare quel vuoto che allora separava la strada dalla ferrovia, andando a occupare proprio quella nicchia così promettente. Dalle iniziali FER (di ferrovia) e CAM (di camion) coniarono quindi il nome della loro nuova impresa, la FERCAM.

Ottorino Fanini, Luigi Spagnolli e Bruno Perina
Ottorino Fanini, Luigi Spagnolli e Bruno Perina sorridono orgogliosi firmando l'atto costitutivo il 12 luglio 1949

Luigi Spagnolli e Bruno Perina, due imprenditori nati dalla gavetta


Luigi Spagnolli e Bruno Perina si conobbero presso la sede bolzanina dell’EAM, dopo aver entrambi accumulato una lunga esperienza nel settore dei trasporti. Spagnolli aveva infatti lavorato presso l’azienda di trasporti Saetta e successivamente, nel ’43, nello stabilimento bolzanino della Lancia. Perina, di origine Veneta, aveva lavorato diversi anni presso la Trasporti Alberelli Srl.

Nel 1946 l'EAM aveva avuto l'incarico di coordinare il trasporto merci nazionale. Alla luce dei danni devastanti inferti dagli eventi bellici alla rete stradale e ferroviaria, apparve l'unico modo per garantire gli approvvigionamenti alla popolazione e al­l'industria.


La voglia di mettersi in proprio e la collaborazione con Ottorino Fanini


Nonostante i difficili anni del dopoguerra, verso la fine del '48, Perina e Spagnolli decisero di apri­re la loro piccola impresa in via Renon, a due passi dallo scalo merci di Bolzano. Inizialmente si specializzarono in accettazione, distribu­zione e stoccaggio di collettame, costituito soprattutto da zucchero, semola di mais e da altri farinacei.

I trasporti veri e propri erano affidati a vettori locali, che rifornivano i centri abitati più periferici. Uno di questi traspor­tatori locali era il giovane Eduard Baumgart­ner, che riforniva Fiè, suo paese natale, con la merce prelevata a Bolzano, dove aveva aperto da poco un magazzino. Con la loro attività, Perina e Spagnolli garantivano un anello importante nella cate­na che collegava l'Alto Adige alla rete dei trasporti merci nazionali.

Ottorino Fanini, che lavorava per un’impresa specializzata nel carrellamento, si rese conto dell’importanza dell’Alto Adige per la rete dei trasporti merci nazionali e cercò quindi un'azienda di Bolzano con cui collaborare. Spagnolli e Perina colsero al volo questa opportunità per espandere la loro attività: il 12 luglio del '49 fondarono insieme la FERCAM.


Collegare la strada alla rotaia


Superati gli anni difficili del dopoguerra, la nuova impresa forniva una risposta adeguata a una domanda locale crescente. Grazie al miglioramento dell’economia dell’Alto Adige e all’ammodernamento della rete stradale, anche le condizioni di trasporto erano mig­liorate sensibilmente.

La FERCAM beneficiò parecchio di questa ripresa economica. Spagnolli e Perina assunsero nuovi dipendenti, affittaro­no altri locali nell'ex opificio di via Renon, e arrivarono a disporre del magazzino più grande fra tutte le imprese di trasporto locali.

Un autista FERCAM
Un autista FERCAM

I trasporti a lunga distanza in Italia


Nel maggio del '55, benché gli affari andas­sero a gonfie vele, Ottorino Fanini, incerto sul futuro del carrellamento, si ritirò dalla FERCAM. Questo fu un colpo pesante per Perina e Spagnolli, che affrontarono il loro primo momento di crisi.

La FERCAM virò sempre più decisamente verso il trasporto su strada. Infatti, sempre più aziende sceglievano di far trasportare la propria merce su strada anziché per ferrovia.

Con 15 dipendenti e 2.500 metri quadri di super­ficie utile, l'impresa imboccò una fase molto dinamica, favorita non solo dall'impegno degli autisti, ma anche dalla competenza e disponibilità del personale amministrativo.

Perina e Spagnolli disponevano di cinque autocarri propri, pro­dotti nello stabilimento Lancia di Bolzano, e ispirandosi al grigio scuro tipico della casa automobilistica torinese, fecero confezio­nare dei teloni grigi con la semplice scritta FERCAM stampata in bianco. Questa veste grafica, schietta ma incisiva, divenne presto nota oltre i confini dell'Alto Adige, e ancora oggi è il biglietto da visita della FERCAM sulle strade d'Europa.


Un binomio perfetto e la sua tragica conclusione


Il successo della FERCAM in quegli anni scaturì soprattutto dalla perfetta sintonia tra i due soci amministratori, che fu però spezzata quando Perina, nel giugno del '62, morì improvvisamente di infarto. Spagnolli, che allora era anche presi­dente dell'Associazione italiana degli auto­trasportatori e vicepresidente della Camera di commercio di Bolzano, cercò invano una persona in grado di esercitare le funzioni di Perina e decise, quindi, di vendere la FERCAM. Fortuna volle che riuscisse a trovare in Eduard Baumgartner, già autotrasportatore di Fiè, un acquirente interessato.