L’idrogeno è un combustibile poco inquinante e con un grande potere calorifico che lo rende particolarmente efficiente. È un gas largamente diffuso nell’universo e sul nostro pianeta non è presente allo stato puro, ma solamente combinato con altri elementi. Per ottenere l’idrogeno allo stato puro è necessario quindi produrlo attraverso determinati processi e successivamente immagazzinarlo in maniera adatta per poterlo trasportare altrove.
L’idrogeno non ha un colore, è un elemento trasparente; tuttavia si assegna un attributo cromatico (grigio, blu, verde, viola...) a seconda del modo in cui viene effettuata la sua estrazione dalle molecole in cui è combinato e a seconda dell’impatto ambientale di tale operazione.
Da questa analisi è naturale capire come la scelta di un idrogeno verde sia la strada da percorrere a favore della tutela ambientale.
Ma perché il mercato dell’idrogeno verde stenta a decollare su larga scala?
Sostanzialmente perché le quantità di elettricità da fonti rinnovabili necessaria per la produzione di idrogeno è enorme e, con gli attuali sistemi di produzione, fino al 40% di questa energia viene dispersa durante l’elettrolisi, 15% si dilegua nella lavorazione durante la compressione ed un ulteriore 25% nella liquefazione per renderlo trasportabile.
Tutto questo a significare che la ricerca deve continuare il proprio percorso per trovare strade percorribili per la produzione di idrogeno davvero ecocompatibile.
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